DESCRIZIONE
Progetto per l’Intervento Psicoeducativo di Gruppo per il Raggiungimento di Obiettivi
INTE.G.R.O. è un intervento che comprende in un percorso psicoeducativo di gruppo molteplici elementi che partecipano al recovery di persone con disturbo mentale. Per recovery si intende quel processo di miglioramento continuo del funzionamento personale e sociale che si rende più probabile se la persona diventa sempre più competente del definire e raggiungere i “propri” obiettivi.
INTE.G.R.O. può essere definito come un intervento di salutogenesi, a differenza di altri interventi di tipo psicoeducativo che fondano il loro funzionamento sulla conoscenza della patologia psichiatrica, INTE.G.R.O. basa il suo approccio sulle metodologie della promozione della salute e di conseguenza del benessere percepito.
Per quanto riguarda la salutogenesi, si fa riferimento al concetto di “senso di coerenza” inteso come orientamento generale verso il mondo che si esplicita nelle seguenti dimensioni:
- cognitiva, come capacità di comprendere la realtà circostante;
- motivazionale, come capacità di elaborare le proprie aspettative di vita;
- comportamentale, intesa come capacità di fronteggiamento delle difficoltà e dei fattori di stress.
OBIETTIVI GENERALI
Con INTE.G.R.O. sono perseguiti in un ordine temporale prestabilito i seguenti obiettivi:
- piacevoli
- personali
- riconoscimento delle emozioni di base
- abilità di comunicazione
- soluzione di problemi pratici
- miglioramento della rete sociale
- non saltare frettolosamente alle conclusioni
- comprensione delle emozioni (proprie e sul volto altrui)
- gestione della rabbia e degli impulsi
- comunicazione efficace ed assertiva
- negoziazione
- respirazione consapevole
- soluzione di problemi personali
Lo “spirito di gruppo” rappresenta un elemento fondamentale in questo tipo di intervento.
L’intervento, che prevede un conduttore e un co-conduttore, è basato su un manuale dove sono descritti in modo dettagliato tutti i passaggi di ogni incontro.
Sono previsti 36 incontri a cadenza settimanale.
Ogni singolo incontro inizia con la revisione dei compiti assegnati tra cui quelli che comprendono la respirazione e l’esercizio fisico, con un appello delle emozioni, con piccoli esercizi di attivazione corporea per passare poi alla trattazione dell’argomento del giorno con role-playing laddove stabiliti; l’ultima fase riguarda l’assegnazione degli esercizi nel loro ambiente di vita.
Costante è il monitoraggio e il sostegno per gli obiettivi piacevoli/personali scelti e definiti da ogni partecipante.
DESTINATARI
I partecipanti devono essere valutati attraverso la FPS del Vado (scala del funzionamento personale e sociale). I partecipanti adatti che potrebbero ottenere miglioramenti da questo tipo di intervento devono avere un punteggio di funzionamento sociale superiore a 40 sulla scala FPS.
A fine intervento come assessment per la valutazione dell’obiettivo di esito primario verrà nuovamente utilizzata la FPS.
La FPS valuta il funzionamento personale e sociale della persona con un’intervista semi-strutturata e le informazioni disponibili da parte dei conoscenti e degli operatori. Vi sono 4 raggruppamenti di aree principali:
- attività socialmente utili (inclusi lavoro e studio)
- rapporti personali e sociali
- cura dell’aspetto e dell’igiene
- comportamenti disturbanti e aggressivi.
Il punteggio complessivo va da 0 (peggior funzionamento possibile) a 100 (funzionamento eccellente).
Conclusioni
Si riportano i risultati dello studio del CSM di Campobasso. Si tratta di uno studio “quasi-sperimentale” senza gruppo di controllo per il quale si è utilizzata una valutazione pre-post- sulle seguenti variabili rilevati con interviste, questionari autocompilati e test di valutazione: sintomi psicopatologici, funzioni cognitive, funzionamento personale e sociale, autoefficacia percepita, speranza, gestione dello stress, percezione della conseguenza del disturbo e apprendimento delle conoscenze.
“Per quanto riguarda l’impatto, si è ottenuto un buon risultato relativo al funzionamento personale e sociale. Anche il miglioramento osservato per la flessibilità cognitiva è importante, poiché tale variabile è associata al benessere e alla ripresa delle persone con disturbo mentale. Altre variabili sono migliorate al confronto prima-dopo: autoefficacia percepita, sentimento di speranza, carico oggettivo e soggettivo. […]